Un fatturato quasi raddoppiato dal 2020 al 2023 e la fiducia di guardare al futuro forti di tecnologie e competenze che, nel mondo, non sono seconde a nessuno. Questa è la prospettiva di cui può godere la Cesaro Mac Import di Eraclea, azienda da 109 milioni di euro di fatturato nel 2023 (erano poco più di 57 milioni nel 2020) che si occupa della produzione e distribuzione di macchine per il trattamento dei rifiuti e della progettazione e realizzazione
di interi impianti per il compostaggio e la digestione anaerobica della frazione organica da rifiuti urbani con produzione di biometano.
Una realtà nata nella metà degli anni Ottanta per offrire alle prime discariche gli strumenti necessari per fa gestione dei rifiuti e che ora, tra le altre attività, progetta, realizza e distribuisce nel mondo la sua Tiger Depack, uno “sconfezionatore” che permette di separare la sostanza organica da quella inorganica nei cibi confezionati scaduti.
«Contiamo sul supporto di un centinaio di dipendenti, su di un reparto tecnico che pesa circa il 10% del totale del nostro team e che ha sempre avuto nel suo Dna; fin dall’inizio, una profonda attenzione per il rispetto dell’ambiente» spiega il titolare Lugi Cesaro. «Un’attenzione che si declina in tecnologie in grado di rendere fattibile ed economica una gestione meno impattante dei rifiuti urbani. Lo facciamo sia con le nostre macchine per il trattamento dei rifiuti sia progettando e realizzando impianti complessi per la gestione degli scarti reflui e la gestione della frazione organica dei rifiuti. Impianti che sono in grado di fornire sia compost di qualità che biometano, anche liquefatto, per l’autotrazione, così portando avanti una logica di economia circolare che nel mondo non è per niente scontata».
In un 2024 reso forse ancora più complesso dall’attesa dei decreti attuativi di Transizione 5.0, il programma del governo per il rilancio degli investimenti in sostenibilità e automazione, Cesaro guarda all’export come potenziale valvola di sfogo di un know how costruito in oltre 40 anni di esperienza.
«In termini di sostenibilità l’Europa e l’Italia hanno davvero molto da dire» assicura Cesaro.
«Attualmente esportiamo, tra il 7 e l’8%del nostro fatturato nel mondo, grazie principalmente alla nostra Tiger Depack, ma le tecnologie che adottiamo e le soluzioni di progettazione che applichiamo ai nostri impianti sono all’avanguardia e le prospettive di vendita sui mercati globali sono interessanti, sebbene le incertezze del periodo siano davvero molte”